Barbarea
Barbarea vulgaris
Nome volgare: Rucola palustre
Pianta biennale o perenne
Generalmente abita nei letti dei torrenti in secca, fra i ciottoli, ma è diffusa anche in luoghi ombrosi, erbosi e freschi in genere.
Dove la pianta è cresciuta in salute, prospera con grossi cespi che, una volta sbarbati, mostrano una radice biancastra a fittone, tutta circondata da una fitta peluria di radici capillari, spesso abbracciate ad una grossa zolla di terreno.
Il fusto è scanalato e può arrivare a 60 centimetri di altezza. I fiori piccoli, riuniti in numerosi esemplari, sono di colore giallo, a 4 petali disposti in croce.
Tutte le parti verdi, che sono generalmente prive di peli, al contatto risultano turgide come le foglie del Cavolo.
A metà autunno inizia a produrre foglie tenere che, a differenza della stagiona calda, non sono amare. Le foglie d’autunno sono adatte ad un’eccellente insalata verde, con l’aggiunta anche di peperoncino. Ottime anche marinate con olio, aceto e aglio. Le cime fiorite possono essere cotte al vapore (per pochi minuti) e poi condite con abbondante olio e aceto o olio di sesamo e salsa di soia. Anche i semi schiacciati possono essere utilizzati per preparare una bevanda diuretica, fatti macerare nel vino bianco. È una delle poche erbe che si può raccogliere e consumare anche a dicembre.
Proprietà naturali
La medicina popolare utilizzava questa pianta per trattare le ferite, come diuretico e antiscorbutico per il l'alto contenuto di vitamina C della pianta.