I flash floods sono eventi che trovano periodicamente spazio non solo sulle pagine di informazione meteorologica ma, tragicamente, anche in quelle di cronaca. Siamo sufficientemente consapevoli del rischio?
La realtà è che questo genere di eventi è facilmente prevedibile e che in presenza di allerte meteo anche a distanza di chilometri, è meglio lasciar perdere un percorso che ci porta ad attraversare zone tipicamente soggette ad inondazioni e piene lampo. In altre parole, è più semplice evitare in anticipo, piuttosto che gestire una situazione che ci lascia poche vie di fuga. Ma andiamo con ordine.
Cosa sono i flash floods o piene lampo?
Qual è la definizione corretta di questo genere di evento? Ce lo dice Luca Lombroso, de ilmeteo.net
“Dall’inglese flash flood, termine usato anche in bibliografia scientifica, l’alluvione lampo si verifica a seguito di intensi temporali associati a nubifragi in lento movimento o anche stazionari su piccoli bacini idrici, fiumi, torrenti e perfino ruscelli che prima dell’evento possono essere anche completamente secchi.”
Si verificano generalmente in tarda estate, quando le nuvole cariche di umidità si scontrano con in primi fronti freddi, generando temporali violenti che rilasciano massicce quantità di acqua in aree relativamente piccole.
Ad aggravare la situazione vi è un altro aspetto da tenere in grande considerazione ed è la capacità del terreno di assorbire questa grande quantità di acqua. In estate il terreno è secco e diventa quasi impermeabile, facilitando il deflusso della quasi totalità della pioggia nelle zone a valle, ingrossando l’alveo di torrenti e invadendo le gole che magari poco prima risultavano completamente secche.
La particolarità di questi flash floods è che spesso non danno alcun tipo di preavviso a chi non conosce il fenomeno. Non è necessario che nel luogo dove ci troviamo stia piovendo, anzi, potremmo trovarci sotto un cocente sole. L’acqua infatti defluisce e si raccoglie da posizioni a monte, distanti anche molti chilometri e magari al di là della nostra vista, che in quel momento sono colpite da violenti nubifragi.
Luca Mercalli sottolinea come l’importante sia essere informati per evitare di trovarsi in situazioni dove ben poco può essere fatto:
“Le onde di piena sono fenomeni rapidissimi e non permettono di attendere avvisi esterni. La Protezione Civile interviene in questi casi solo a soccorrere le vittime, quando è troppo tardi, l’unica protezione efficace è quella che si mette in atto da soli. Dopo un primo avviso di attenzione bisogna informarsi costantemente sull’evoluzione meteorologica, e non fidarsi solo delle voci, ma ricorrere alle fonti ufficiali dei servizi meteo.“
Cosa fare se sorpresi da una piena lampo
In natura non ci sono né ricompense né punizioni: ci sono conseguenze.
Robert Green Ingersoll
Come abbiamo già sottolineato in precedenza, con la giusta conoscenza del luogo e seguendo gli aggiornamenti meteo e gli avvisi della Protezione Civile, non dovremmo mai trovarci in una situazione di emergenza. Ma se per qualche motivo fossimo colti alla sprovvista, ecco cosa fare e cosa non fare.
- Una volta che inizia a piovere, le condizioni che provocano una piena improvvisa possono svilupparsi in meno di 5 minuti: non c’è tempo da perdere.
- Nuvole e tuoni a monte potrebbero non darvi il tempo di raggiungere immediatamente una posizione elevata. In alcuni luoghi, specialmente in gole strette e canyon dalle pareti ripide, risalirle può richiedere un lungo percorso. Ricordati quali sono i punti migliori per risalire in tempi brevi e fai in fretta.
- Se pensi di essere sufficientemente in alto rispetto ad una probabile piena, vai ancora più su. Non si devono temere solo le acque, ma anche quello che possono trasportare: detriti a forte velocità, rami e tronchi. Spesso la furia delle acque riesce ad abbattere degli alberi e quindi occorre non solo essere in alto, ma anche lontani dalla piena, che tende anche ad ampliare il suo corso, per evitare di essere trascinati.
- Se il percorso che richiede meno tempo per uscire da una gola è quello che ti porta a tornare a monte, anche se risulta essere una scelta anti-istintiva, potrebbe valer la salvezza. Questo perché scendere a valle all’interno di una gola, cercando di guadagnare metri su una possibile piena potrebbe essere impossibile perché la piena viaggerà sempre ad una velocità maggiore.L’imperativo è guadagnare quota rispetto al fondo della gola o all’alveo del torrente, non lasciarsi alle spalle la piena.
- Non cercare mai di superare una piena in atto anche se pensi che l’altra sponda possa garantire una migliore protezione. Piuttosto trova una posizione più elevata nella sponda in cui ti trovi. Anche 20 centimetri di acqua in movimento possono essere pericolosi.
- Quando la piena è in atto, non è detto che il livello raggiunto sia quello definitivo. Altre ondate a monte possono aggiungersi e sommarsi al flusso di acqua e detriti, facendo salire il livello in pochissimi istanti.