Monte Lico

Grazie a Google Earth i ricercatori scoprono una foresta pluviale incontaminata

Nel 2018, cosa è rimasto da esplorare nel mondo? Sembra improbabile che si possano trovare ancora foreste incontaminate, eppure…

La storia della spedizione del Monte Lico, in Mozambico, è iniziata sei anni fa quando Bayliss, scienziato della conservazione ambientale ed esperto di farfalle, ha trovato una piccola foresta in cima a una montagna usando Google Earth.
Secondo il reportage di The Verge, un ricercatore gallese di nome Dr. Julian Bayliss ha usato Google Earth per localizzare una foresta pluviale ad alta quota che si trova in una remota regione del Mozambico.Questa foresta è speciale perché si trova all’interno di una caldera crollata di un vulcano chiamato Monte Lico ed è rimasta nascosta all’uomo per migliaia di anni. In altre parole, un mondo incontaminato che aveva sicuramente molti segreti da svelare.

Il Monte Lico visto dal satellite

Bayliss: “Il team che ho selezionato è il migliore del mondo. Sono leader nei loro campi scientifici di competenza.”

All’inizio di quest’anno, Bayliss ha guidato un team di ricerca di 28 persone composto da scienziati, scalatori e cineasti in questo mondo perduto per vedere cosa avrebbero trovato. Salire sulla montagna è stata già una grande sfida, con il gruppo che ha dovuto attraversare fitte foreste senza strade e insediamenti. Una volta lì, dovevano ancora scalare le vicine pareti verticali di Lico, che si innalzano per 700 metri sopra la giungla, solo per raggiungere il bordo del cratere. Dall’altra parte, avrebbero dovuto scendere di nuovo in corda doppia verso la loro esplorazione dell’interno.

Una spedizione verso l’ignoto

© Jeffrey Barbee

Lines: “È stato un po’ inquietante, mi guardo intorno e la prima cosa che noto è un brulicare di farfalle tra gli alberi.”

Il “dream team” di esploratori comprendeva due alpinisti esperti, un nutrito gruppo di scienziati, di cui tre provenienti dal Mozambico, uno chef e un piccolo staff di supporto. La squadra ha trascorso due settimane su Lico a maggio, scoprendo probabili nuove specie ed esplorando un ecosistema vergine. O quasi. Sebbene nessuno sia a conoscenza di visite da parte dell’uomo, la squadra ha trovato vasi antichi sepolti nel terreno. Come sono arrivati ​​lì e per quanto tempo sono stati sepolti rimane un mistero, senza contare che chiunque sia salito lassù, non avrebbe potuto farlo senza sofisticate attrezzature per l’arrampicata.

© Jeffrey Barbee

Timberlake: “Forse era un luogo dove compiere rituali legati alla pioggia. La mia idea è che se hai un anno secco in questa zona, puoi avere gravi problemi con l’approvvigionamento di cibo. Quindi, fare appello alla pioggia è un rituale molto importante per le tribù indigene, e le montagne sono spesso associate, giustamente, alla pioggia.”

Bayliss e il suo team stanno ora studiando le specie che hanno trovato all’interno di Lico per determinare se non sono mai state osservate prima d’ora. Tra gli altri, ci sono rospi, serpenti e toporagni.

© Jeffrey Barbee

Osborne: “Qualcuno ha trovato un pesce gatto in un ruscello, e sono riusciti a prenderlo pure. Ci è sembrato davvero  strano che un pesce gatto fosse salito fin quassù.”

All’interno del cratere, i botanici hanno trovato anche una distesa di fiori sconosciuti, indicando che il mondo perduto in cui hanno fatto ingresso, potrebbe riservare altre sorprese.

Sembra che l’esplorazione moderna sia ancora viva e vegeta e ci sono ancora dei posti davvero incredibili da scoprire.

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