Le escursioni sui sentieri della natura sono davvero meravigliose. Panorami, suoni e profumi ci ripagano sempre dallo sforzo compiuto. Alcuni preferiscono fare escursioni con amici e familiari, mentre altri preferiscono godersi pace e serenità camminando da soli. E tu cosa preferisci?
Le escursioni in solitaria può farci vivere momenti indimenticabili ma, come ogni cosa, porta con sé vantaggi e svantaggi. Vediamo di analizzarli.
I vantaggi
Quando sei da solo, sei il capitano di te stesso. Decisioni, orari e percorsi dipendono solo da te: è forse uno dei più grandi vantaggi dell’escursionismo in solitaria. Non devi scendere a compromessi, non cammini al passo di qualcun altro e non devi preoccuparti di scegliere un percorso adatto a tutto il gruppo. Puoi scegliere il ritmo che preferisci e che meglio si adatta al tuo fisico, puoi sostare nei luoghi che più di piacciono senza che qualcuno possa trascinarti via per noia o perché vuole raggiungere la meta prima di un certo orario. Insomma, vivi l’escursione esattamente come vorresti viverla, senza distrazioni e al comando della tua spedizione.
Senza distrazioni anche perché quando si è soli nella natura, il nostro livello di attenzione si alza in modo istintivo e questo ci fa vivere ogni momento con grande intensità.
Muovendoti da solo sarai più silenzioso e questo ti permetterà di vedere qualche animale che fuggirebbe in presenza di un gruppo più o meno nutrito e rumoroso. Infine puoi perdere tutto il tempo che vuoi per uno scatto, per una foto che aspetti da tanto, magari alla luce del tramonto o dell’alba.
Gli svantaggi
L’escursionismo in solitaria è bellissimo, ma ciò significa anche che non hai nessuno che ti possa aiutare in caso di necessità. Potresti farti male, una distorsione o un brutto taglio. Dovrai medicare le ferite e tornare in sicurezza senza il supporto di qualcuno, il che potrebbe rivelarsi un’esperienza molto dura. Certo, potresti chiamare aiuto con il telefono, ma se fosse scarico? Statistiche alla mano, in un gruppo troverai sempre un telefono o un GPS carico quando serve. GPS significa orientamento e questo è un altro svantaggio dell’escursionismo in solitaria: puoi fidarti solo di te stesso, non ci sarà nessuno a farti capire che magari non è dietro quella collina che hai lasciato l’auto…
Non sentiremo alcuna parola di incoraggiamento o di scherzo. Potremmo parlare da soli e forse ci sorprenderemo a farlo ad alta voce: questo sì che potrebbe essere divertente.
Inoltre non potremo condividere un momento irripetibile, l’avvistamento di un animale, un particolare gioco di luce dopo un breve acquazzone o celebrare il raggiungimento di una vetta dopo uno sforzo comune. Potremo solo raccontarlo.
C’è da dire una cosa, ed è che la sommatoria dei rischi, opportunamente valutati e prevenuti, torna ad essere un buon motivo per andar da soli, o almeno provare qualche volta. È il fascino di essere responsabili e padroni del proprio destino, anche nell’escursione meno rischiosa, a dare sapore alle avventure in solitaria.
“Tutto considerato, al mondo ci sono solo due tipi di uomini: Quelli che stanno a casa e quelli che non ci stanno.”
Rudyard Kipling
In conclusione, così come detto in apertura, le escursioni in solitaria hanno dei pro e dei contro che vanno valutati. L’importante è non farsi mai trovare impreparati e questo vale sempre, anche quando siamo in gruppo. Conoscere il territorio, valutare attentamente le previsioni meteorologiche, essere sempre ben equipaggiati e provvisti di una scorta di cibo ed acqua: a quel punto, che l’avventura abbia inizio!