Siamo a Oulu in Finlandia. Il parcheggio della Metsokangas Comprehensive School è come al solito pieno di bici. Cosa c’è di strano? La temperatura segna -17°C.
Mentre le giornate in Italia iniziano a farsi meno fredde e qualcuno pensa di poter spolverare la bici abbandonata durante l’inverno, ogni giorno circa 1.000 dei 1.200 studenti della scuola di Oulu con un’età compresa tra i 7 e i 17 anni, arrivano in bicicletta, e non solo durante la bella stagione.
Pekka Tahkola che ha twittato la foto, non è sorpreso. È un urbanista della Navico Ltd. e si occupa della mobilità su due ruote nella città di Oulu. Organizza corsi di perfezionamento di ciclismo invernale e tour focalizzati sulla mobilità intelligente.
“Abbiamo organizzato un viaggio di studio per i ragazzi che vivono nella Finlandia meridionale per far vedere loro come gestiamo la mobilità scolastica nella nostra città”, dice Tahkola. “Abbiamo visitato un paio di scuole e parlato parecchio con insegnanti e presidi locali: sono abbastanza sicuro che questa scuola sia tra le meglio organizzate, non è certo l’unica, e ci sono numerose scuole a Oulu dove la maggior parte i bambini vanno a scuola in bicicletta e a piedi.“
Sebbene possa essere difficile per molti genitori immaginare di lasciare andare un bambino a scuola in bicicletta, è normale in alcune parti della Finlandia, dice Tahkola. “È normale, è sempre stato così. Anche io andavo a scuola in bici” dice “ed è la stessa cosa anche a meno 30 °C.”
Dove andare in bicicletta è facile
Andare in bicicletta è facile nella zona, anche in inverno, dice Tahkola, che è anche vice presidente della Winter Cycling Federation. A Oulu solitamente c’è neve da novembre ad aprile, ma i sentieri sono così ben mantenuti che i ciclisti non hanno bisogno di gomme o attrezzature speciali per spostarsi.
“Di solito puoi usare la bici della nonna, senza marce e con pneumatici estivi tutto l’anno, anche sulla neve”, dice. “Disponiamo di ottime infrastrutture e manutenzione invernale, che rendono il ciclismo veloce, facile e confortevole anche in condizioni estreme, e con distanze spesso inferiori a quelle di un’auto“.
Quando Tahkola ha twittato la foto di quel parcheggio, è stato sommerso da commenti, soprattutto dall’estero. La gente si è lamentata del fatto che le loro comunità non sono così ben attrezzate per la mobilità su due ruote. Ma Tahkola ammette che non tutte le scuole del paese sono così progressiste.
“Anche noi stiamo ancora affrontando delle sfide con i genitori che vogliono portare i loro bambini a scuola. In questa scuola sono state affrontate bene, ma le sfide non sono tutte superate”.
Non ci resta che pensare alla distanza che separa le nostre piste ciclabili da quelle del nord Europa. Le nostre sonospesso poco sicure perfino in piena estate anche se negli ultimi anni è stato fatto molto. Tuttavia si può fare di più e meglio, e l’esperienza di Oulu è certamente fonte d’ispirazione, ricordando che la mobilità su due ruote non è un problema di temperature, ma di cultura.