Combattiamo il freddo fin dagli albori dell’umanità, escogitando strategie che ci hanno permesso di sopravvivere ai climi più freddi del pianeta. Allo stesso tempo si sono moltiplicate credenze e comportamenti sbagliati circa il modo migliore per affrontare condizioni estreme. Per chi vive la natura ogni stagione, ecco 10 modi per sopravvivere alle insidie dell’inverno.
1. Utilizzare isolanti termici naturali
L’abbigliamento adatto può fare una grande differenza all’aperto, non solo per il comfort ma per la stessa sopravvivenza. Quando il tempo peggiora in modo imprevisto, come nel caso di bufere di neve, e il tuo abbigliamento non è abbastanza protettivo, ripiega su uno dei più antichi trucchi di sopravvivenza: crea un’imbottitura naturale, utilizzando l’isolamento che le piante possono garantire. Piante vive o morte, come erbe, muschio, felci, foglie e aghi di pino possono essere infilate nelle gambe dei pantaloni e tra gli strati di indumenti, in modo da non essere a contatto diretto con la pelle. Certo, ti sentirai poco pulito e magari in compagnia di qualche formica, ma lo strato di aria che resterà intrappolato all’interno delle foglie, ti permetterà di sentire meno freddo e magari evitare un stato di ipotermia: un ottimo prezzo da pagare.
2. Come trattare il congelamento
È naturale strofinarsi le mani quando sono fredde, ma non è una cosa saggia da fare quando i tessuti soffrono di congelamento. Lo sfregamento della pelle congelata non genererà alcuna quantità utile di calore. Peggio ancora, lo sfregamento della pelle che contiene cristalli di ghiaccio provoca solo più danni ai tessuti. Il trattamento giusto per questa condizione è un lieve riscaldamento (se puoi prevenire ulteriori danni da congelamento). Inizia identificando il problema. Le macchie di lieve congelamento avranno un aspetto ceroso opaco. Il congelamento più profondo sarà pallido e solido. Inizia il tuo riscaldamento pre-trattando con antidolorifici (il congelamento è molto doloroso una volta scongelato). L’ibuprofene è una buona scelta per il dolore e dovrebbe essere preso prima che diventi troppo forte. Posizionare i tessuti congelati contro la pelle calda o in acqua tiepida. Gli ultimi passi sono per proteggere il tessuto scongelato dal ricongelamento e monitorare la vittima per ipotermia e shock.
3. Anche in inverno puoi disidratarti
In molte regioni, l’aria invernale è secca. Potresti non notare alcun sudore perché l’umidità evapora rapidamente (o essere assorbita dai tuoi vestiti), ma è un’idea sbagliata supporre che “nessun sudore” equivale a “nessuna disidratazione”. La tua pelle racconta come stanno davvero le cose. La pelle secca e screpolata su mani, piedi e labbra sono segni dell’effetto seccante della bassa umidità invernale. La disidratazione può essere prevenuta prestando attenzione al tuo livello di idratazione. Il modo più semplice per farlo è essere consapevoli della produzione di urina. Se non stai producendo un po ‘di “neve gialla” ogni 2/3 ore, sei disidratato. L’urina è il miglior indicatore di idratazione, in quanto tiene conto del livello di attività, dell’umidità dell’aria, delle lesioni, delle malattie e di molti altri fattori. Bevi abbastanza per fare pipì con regolarità e non dovrai mai preoccuparti della disidratazione in nessuna condizione.
4. Cosa si può fare in caso di valanga
Gli abitanti delle pianure che non viaggiano non dovranno preoccuparsi di questo, ma per coloro che entrano in una zona dove la valanga non è un’ipotesi inverosimile, è bene avere qualche nozione per affrontare al meglio quest’evento spesso mortale. Essere travolti da una valanga può sembrare una situazione senza scampo, ma un po’ di preparazione e conoscenza possono fare la differenza. Ecco tre cose che possono salvarti sulle piste innevate.
- Assicurati che qualcuno sappia che sei là fuori. Una persona (o due) responsabile dovrebbe sapere dove stai andando, quale sarà il tuo percorso previsto e a che ora è previsto il tuo ritorno. Questo non è solo un buon consiglio nelle zone montuose, è una pratica intelligente per tutte le occasioni.
- Porta un radiofaro d’emergenza. Questo equipaggiamento può condurre i ricercatori direttamente a te o, in base ai modelli, può funzionare anche in modalità ricerca, potendo cercare altri compagni rimasti sotto la neve. Scopri come usarlo e come indossarlo prima di uscire.
- Nuota per la tua vita. La neve che scorre non si muove esattamente come l’acqua, ma si muove in modo simile. Quando una valanga inizia sotto i piedi, abbandona l’attrezzatura (non si può nuotare mentre si tiene su sci, racchette da neve o motoslitte). Prova a “nuotare” attraverso la neve, evitando ostacoli come alberi e rocce. Spingi, calcia e “nuota” il più forte possibile per rimanere sulla superficie della neve. Se non riesci a starci sopra, prova a stare vicino alla parte superiore e copri il viso per creare spazio per respirare.
5. L’alcol riscalda lo spirito, non il corpo
In qualche cartone animato avrai probabilmente visto un cane San Bernardo con una piccola botte di brandy appesa al collo. Questa immagine iconica si basa su fatti reali, sì, questi cani di salvataggio trasportavano occasionalmente alcolici, ma ciò non significa che bere alcolici nel freddo intenso sia una buona idea. Il mito che sorseggiare un liquore ti riscaldi è una convinzione errata. L’alcol può farti percepire calore, poiché attenua la sensazione dell’esposizione al freddo, essendo un vasodilatatore, portando più sangue sulla pelle. Tuttavia, deviare il flusso sanguigno verso le zone periferiche del corpo e farti “sentire” più caldo, non è importante quanto effettivamente far salire la temperatura corporea. Al contrario, dopo i primi minuti, il sangue tenderà a raffreddarsi e così il tuo corpo. Invece di bere alcolici, dovresti sorseggiare una bevanda calda come il cacao caldo, che fornisce sia calorie che calore.
6. Sopravvivere all’acqua fredda
Un sfortunato appassionato di outdoor scivola nell’acqua gelida e affonda sotto la superficie. I subacquei potrebbero impiegare del tempo per trovare la vittima, ma non bisogna rinunciare a salvare chi sta annegando in acqua fredda. L’acqua pericolosamente fredda può portare una vittima che sta annegando in uno stato di “animazione sospesa”. In questa condizione, il danno cerebrale viene posticipato perché il fabbisogno cellulare di ossigeno diminuisce. Alcune vittime sono state salvate e rianimate dopo essere rimaste sott’acqua per 40 minuti in acque quasi gelide. In questo tipo di situazione, non rinunciare mai alla rianimazione fino a quando il corpo non è stato completamente riscaldato.
7. Riscaldare ma non troppo
Le vasche idromassaggio e le saune sono comuni intorno alle stazioni sciistiche e nei climi freddi, e potrebbe sembrare una buona utilizzarle in caso di ipotermia, ma questa esposizione al calore elevato non è il rimedio corretto. L’immersione in acqua calda non sarà solo dolorosa, ma il calore può portare ad uno shock o addirittura causare un infarto. La ricetta giusta è il riscaldamento esterno attivo, gestito da professionisti. Quando questa non è un’opzione, applica oggetti caldi attorno al corpo della vittima. Oggetti come le borse dell’acqua calda (o buste termiche) possono essere posizionati all’inguine, sia sotto le ascelle che attorno al collo. Non fate mai un bagno caldo, entrare in sauna o qualsiasi altro tipo di esposizione ad alte temperature.
8. Mangia solo quello che conosci
Nel paesaggio innevato, alcune bacche possono sembrare un banchetto per un sopravvissuto affamato. Potresti non essere troppo sicuro della loro identità, ma gli animali sembrano cibarsene in tutta tranquillità. Questo significa che sono commestibili? Non c’è modo di saperlo. I mammiferi non sono un tester sicuro per il ciò che un essere umano può mangiare. Scoiattoli e cervi mangiano abitualmente piante selvatiche che un uomo non potrebbe digerire. Gli uccelli sono animali il cui regime alimentare non è quasi mai da imitare. Il loro sistema digestivo è abbastanza estraneo ai mammiferi e possono tranquillamente digerire un assortimento di piante che può nutrirci così come ucciderci. Se vuoi imparare quali piante selvatiche sono edibili e quali sono tossiche, devi studiare in anticipo ed evitare di tentare la fortuna.
9. Bloccati in auto
Quando capita di restare bloccati in auto per troppa neve o un’imprevista interruzione della strada, se da un lato hai un riparo dalla tempesta, dall’altro, il rifugio può presentare dei rischi. Metallo e vetro di raffreddano rapidamente e mantenere il riscaldamento acceso diventa presto una necessità. Può essere utile avviare il veicolo per utilizzarlo di tanto in tanto, ma fallo solo se sei sicuro al 100% di poter tenere libero il tubo di scarico. Se il tubo di scarico viene seppellito dalla neve, i gas di scarico possono risalire stazionare in prossimità del veicolo e trovare una via per entrare nel veicolo stesso, provocando un avvelenamento da monossido di carbonio. Sì, far funzionare i motori dei veicoli ha salvato le persone dall’ipotermia in condizioni di bufera di neve, ma talvolta ha causato delle vittime.
10. Accendere un fuoco
Ed eccoci all’ultimo consiglio per affrontare il freddo in situazione di emergenza. Accendere un fuoco sulla neve può sembrare una soluzione più che logica e anche: perché non ci abbiamo pensato prima? Perché a volte è meglio ripararsi dal vento, piuttosto che sprecare energie per un risultato incerto.
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L’ultima volta che hai provato però è andata così: l’esca si è accesa ma appena le braci si sono formate, sono cadute nella neve spegnendosi immediatamente con un sibilo. La lezione è: un fuoco posto direttamente sulla neve non può durare, ma basta usare degli accorgimenti. Se c’è un leggero strato di neve, scava fino a colpire il terreno ghiacciato e accendere il fuoco lì. Se invece lo strato di neve è spesso e compatto, puoi costruire una piattaforma sulla quale accendere il fuoco. Il modo più semplice è costruire una “zattera” in legno. Questa zattera può essere composta da pezzi di legno marcio bagnato, legno vivo appena tagliato o qualsiasi altra via di mezzo. Metti i pezzi vicini, eliminando gli spazi vuoti che lascerebbero cadere le braci nella neve. Costruisci e accendi il tuo fuoco in cima a questa zattera, proprio come lo faresti sul terreno nudo. A seconda dell’umidità nella zattera di legno, il fuoco può durare un’ora o diverse ore. Può anche essere sostituito, se necessario.